“Preservare la fertilità per coltivare il futuro: prevenzione e rimedi“. Se ne è discusso lo scorso 4 novembre, negli spazi della Sala Borsa Merci di Bergamo, nell’ambito di un convegno (accreditato ECM) promosso, tra gli altri, dalla locale Ats, al quale ha preso parte, per i saluti istituzionali, anche il dott. Rudy Alexander Rossetto, presidente dell’Ordine dei Biologi della Lombardia. “Il nostro Ente – ha spiegato Rossetto – ha ritenuto opportuno concedere il proprio patrocinio perché riteniamo un evento del genere a dir poco centrale per le attività legate alla conservazione della ‘vita umana‘. D’altronde, noi Biologi ci consideriamo un po’ i custodi della vita”. Purtroppo, ha aggiunto il rappresentante dei Biologi lombardi: “oggi solo il 30% dei maschi europei gode della piena possibilità di fertilità e questo è un fatto grave. Forse non ce ne rendiamo conto, ma di questo passo rischiamo l’estinzione”.
FERTILITA’, TRA RIMEDI E PREVENZIONE
Richiamando il tema dell’incontro, in particolar modo il riferimento alla “prevenzione ed ai rimedi“, il presidente dell’OBL ha sottolineato “l’importanza dei rimedi!! Ben venga tutto ciò che può aiutare contro il dramma di chi magari non riesce ad avere un figlio. Prima però c’è la prevenzione e la prevenzione viene dalla salute che, a sua volta, si lega all’ambiente, al luogo in cui viviamo, a quello che mangiamo, a quello che respiriamo”. “Forse voi non lo sapete ma qui da noi in Lombardia ci sono terre dei fuochi con incidenze” di inquinamento e tossicità “addirittura maggiori rispetto a quelle della più famosa terra dei fuochi campana” ha ammonito ancora il dott.Rossetto ricordando come il “compito biologico dell’uomo”, fino a prova contraria, sia “quello di procreare”. Ora, “se viene meno quello, significa che abbiamo un problema. Ecco perché diventa importante fare prevenzione: pensiamo ai terreni inquinati. E’ da lì che provengono molti di quei cibi che poi finiscono sulle nostre tavole”.
IL PROGETTO DI SCREENING
Due anni fa, ha ricordato ancora Rossetto: “proposi alla Regione di avviare uno screening sulla fertilità dei cittadini lombardi. La mia proposta fu approvata all’unanimità in Consiglio regionale con il via libera ad un ordine del giorno. Ecco: ritengo opportuno ripartire da qui, da questo screening, perché di tavoli se ne possono fare quanti se ne vogliono, ma se poi non capiamo bene quali sono i problemi e da dove questi arrivano, ci sarà ben poco da fare”.
FIGURE SANITARIE: SERVE COESIONE
Il presidente dell’Ordine dei Biologi della Lombardia ha poi rilanciato, anche da Bergamo, il tema della “coesione tra le figure sanitarie“. Che “l’Ats faccia da anello di congiunzione tra le varie figure sanitarie – ha detto – è per me un fatto importantissimo. Mi auguro che anche altre le Ats regionali facciano altrettanto. Serve infatti un tavolo che coinvolga tutti gli Ordini professionali”. Perché “noi – ha proseguito Rossetto – non siamo aziende, non siamo sindacati, ma abbiamo una visione d’insieme da poter mettere a disposizione della cittadinanza. Ciascun Ordine con le proprie speciali competenze. Se questo si creerà, se cioè, ci sarà veramente coesione tra Ordini, forse allora tale visione d’insieme potrà diventare ancora più ampia ed a giovarne non potrà che essere il cittadino”. Rossetto ha invitato tutti i presenti al convegno a prendere parte alla “Notte Blu dei Biologi lombardi”, che si terrà a Milano, il prossimo 17 novembre. “Spero di vedervi tutti, soprattutto i giovani che sono il futuro della nazione” ha rimarcato. E poi, sempre rivolgendosi alle nuove leve: “ci sono cose che non si possono imparare sui libri. Serve fare esperienza sul campo. Quell’esperienza che talvolta è anche frutto di errori. Se abbiamo sbagliato dobbiamo anche saper recuperare, bisogna avere l’umiltà di capire dove si è toppato e dove si può migliorare”.
MONITORAGGIO: MANO TESA ALL’ATS BERGAMO
Rossetto ha infine concluso rivolgendosi al direttore dell’Ats Bergamo, dott. Massimo Giupponi, a sua volta presente ai lavori e con il quale si sta discutendo circa l’esecuzione del progetto di screening portato avanti in Regione: “Spero che tale attività di monitoraggio territoriale possa partire proprio dal territorio bergamasco dove siamo ben presenti come Ordine (in termini di iscritti, la provincia orobica è seconda dopo quella Milano)”. In tal senso “avremo piacere a coinvolgervi direttamente. Qui, infatti, c’è una marcia in più ed è un dato di fatto, anche a livello di organizzazione di eventi” ha concluso.
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