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C’era anche il dott. Rudy Alexander Rossetto, presidente dell’Ordine dei Biologi della Lombardia, nella sede del Coni Lombardia, venerdì 24 novembre, in occasione della visita dell’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini alla sede regionale del comitato olimpico. In qualità di ospite, insieme con il “padrone di casa”, il dott. Marco Riva (presidente del Coni Lombardia), Rossetto (nella foto a sinistra, con mons. Delpini e Riva) ha salutato il prelato seguendolo nel “tour” al palazzo delle Federazioni di via Piranesi dove l’arcivescovo ha avuto la possibilità di visitare la struttura e di incontrare l’intera Giunta Regionale, i presidenti delle Federazioni tutte, le autorità, gli enti e le associazioni presenti (con i quali si è intrattenuto per diversi minuti).
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PRIMA VISITA DI UN ARCIVESCOVO AL CONI
Quella di mons. Delpini è stata la prima visita di un arcivescovo di Milano nella sede regionale del Coni. Una tappa molto significativa, non solo per la storicità dell’incontro, ma anche per l’attenzione che la massima istituzione ecclesiastica regionale ha avuto nei confronti dell’intero sistema sportivo lombardo.
Quella di mons. Delpini è stata la prima visita di un arcivescovo di Milano nella sede regionale del Coni. Una tappa molto significativa, non solo per la storicità dell’incontro, ma anche per l’attenzione che la massima istituzione ecclesiastica regionale ha avuto nei confronti dell’intero sistema sportivo lombardo.
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LE PAROLE DEL PRESIDENTE RIVA
Ad aprire l’incontro è stato il presidente Riva il quale ci ha tenuto a ringraziare mons. Delpini per aver accolto l’invito. “La sua è una visita speciale – ha spiegato il “numero uno” del Coni Lombardia – che significa tanto per noi e per l’intero sistema sportivo regionale”. Molti, ha aggiunto Riva: “conoscono il ruolo sociale svolto dalle associazioni e dagli oratori nella crescita sportiva dei giovani e sono sicuro, in questo delicato momento di scontri ideologici, dell’opportunità di mettere anche lo sport e i suoi valori al centro di un cammino comune per la pace, che costituisce uno dei principali obiettivi del movimento olimpico”.
Ad aprire l’incontro è stato il presidente Riva il quale ci ha tenuto a ringraziare mons. Delpini per aver accolto l’invito. “La sua è una visita speciale – ha spiegato il “numero uno” del Coni Lombardia – che significa tanto per noi e per l’intero sistema sportivo regionale”. Molti, ha aggiunto Riva: “conoscono il ruolo sociale svolto dalle associazioni e dagli oratori nella crescita sportiva dei giovani e sono sicuro, in questo delicato momento di scontri ideologici, dell’opportunità di mettere anche lo sport e i suoi valori al centro di un cammino comune per la pace, che costituisce uno dei principali obiettivi del movimento olimpico”.
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SPORT VEICOLO DI VALORI
In particolare, proprio lo sport, ha aggiunto Riva “è veicolo di valori e rappresenta uno strumento fondamentale per il percorso educativo dei giovani affinché possano diventare appassionati costruttori di futuro, come ha ribadito più volte anche l’arcivescovo”. Un ruolo, quello dello sport, che oggi – ha ribadito il presidente del Coni – ha anche ottenuto un meritato riconoscimento grazie al suo inserimento nell’Articolo 33 della Costituzione con cui si è riconosciuto il suo valore civile, sociale e culturale vera e propria difesa immunitaria sociale”.
In particolare, proprio lo sport, ha aggiunto Riva “è veicolo di valori e rappresenta uno strumento fondamentale per il percorso educativo dei giovani affinché possano diventare appassionati costruttori di futuro, come ha ribadito più volte anche l’arcivescovo”. Un ruolo, quello dello sport, che oggi – ha ribadito il presidente del Coni – ha anche ottenuto un meritato riconoscimento grazie al suo inserimento nell’Articolo 33 della Costituzione con cui si è riconosciuto il suo valore civile, sociale e culturale vera e propria difesa immunitaria sociale”.
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RICONOSCENZA, ALLEANZA E PROMOZIONE
Dopo aver ringraziato per l’invito ricevuto, mons. Delpini, nel suo intervento, si è rivolto ai presenti partendo da tre concetti: “Riconoscenza, Alleanza e Promozione“. Concetti che poi il prelato ha così sviluppato: “Esprimo gratitudine, come cittadino italiano e come rappresentante della Chiesa cattolica di Milano, per l’opera di promozione dello sport e per la preparazione all’evento delle Olimpiadi invernali 2026 che saranno ospitate a Milano e Cortina. Il lavoro che richiede questo evento, le risorse che vi sono investite, l’impegno di preparazione delle federazioni e degli atleti, le implicazioni per le città ospitanti è una impresa che merita la riconoscenza di cui io mi faccio voce”.
Dopo aver ringraziato per l’invito ricevuto, mons. Delpini, nel suo intervento, si è rivolto ai presenti partendo da tre concetti: “Riconoscenza, Alleanza e Promozione“. Concetti che poi il prelato ha così sviluppato: “Esprimo gratitudine, come cittadino italiano e come rappresentante della Chiesa cattolica di Milano, per l’opera di promozione dello sport e per la preparazione all’evento delle Olimpiadi invernali 2026 che saranno ospitate a Milano e Cortina. Il lavoro che richiede questo evento, le risorse che vi sono investite, l’impegno di preparazione delle federazioni e degli atleti, le implicazioni per le città ospitanti è una impresa che merita la riconoscenza di cui io mi faccio voce”.
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CONVERGENZA INTORNO ALLO SPORT
Per l’arcivescovo della diocesi più grande d’Italia: “la convergenza intorno allo sport può essere un campo di intesa e di alleanza, non tanto per una collaborazione specifica, quanto per la condivisione di quel patrimonio immenso di valori, esperienze, interrogativi che lo sport ha suscitato nei secoli e che è possibile ereditare come ricchezza comune”. “La comunità cristiana – ha aggiunto Delpini – promuove la pratica sportiva come un bene per la persona a partire da una visione della persona umana che ha caratterizzato in modo significativo la storia della civiltà europea”.
Per l’arcivescovo della diocesi più grande d’Italia: “la convergenza intorno allo sport può essere un campo di intesa e di alleanza, non tanto per una collaborazione specifica, quanto per la condivisione di quel patrimonio immenso di valori, esperienze, interrogativi che lo sport ha suscitato nei secoli e che è possibile ereditare come ricchezza comune”. “La comunità cristiana – ha aggiunto Delpini – promuove la pratica sportiva come un bene per la persona a partire da una visione della persona umana che ha caratterizzato in modo significativo la storia della civiltà europea”.
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PATTO DI COLLABORAZIONE CONI-DIOCESI
“In conclusione, mi permetto di proporre che questa visita di cortesia possa favorire qualche forma di amicizia duratura, una sorta pratica di conversazione e collaborazione tra il Coni e la Diocesi di Milano” ha concluso il prelato che, prima di lasciare il Palazzo delle Federazioni, ha visitato la mixed-zone preparata per l’occasione dove ha avuto modo di incontrare i giornalisti presenti.
“In conclusione, mi permetto di proporre che questa visita di cortesia possa favorire qualche forma di amicizia duratura, una sorta pratica di conversazione e collaborazione tra il Coni e la Diocesi di Milano” ha concluso il prelato che, prima di lasciare il Palazzo delle Federazioni, ha visitato la mixed-zone preparata per l’occasione dove ha avuto modo di incontrare i giornalisti presenti.
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BIOLOGI PRONTI A COLLABORARE
A quella proposta di “collaborazione tra Coni e Diocesi” ha immediatamente risposto “presente” il presidente dell’OBL, dott. Rudy Alexander Rossetto, spalancando simbolicamente le porte dell’Ordine ad ogni ipotesi di partecipazione ad eventuali progetti ed eventi futuri messi in campo dalla Diocesi di Milano e dal Comitato Olimpico regionale. Il “sì” dei Biologi è arrivato in uno scambio di battute in sala stampa, di fronte all’idea di un eventuale protocollo da stipularsi tra le parti. Il tutto dopo le parole di mons. Delpini sulla “dimensione corporea che non andrebbe vissuta come impedimento, prigione e imbarazzo”.
A quella proposta di “collaborazione tra Coni e Diocesi” ha immediatamente risposto “presente” il presidente dell’OBL, dott. Rudy Alexander Rossetto, spalancando simbolicamente le porte dell’Ordine ad ogni ipotesi di partecipazione ad eventuali progetti ed eventi futuri messi in campo dalla Diocesi di Milano e dal Comitato Olimpico regionale. Il “sì” dei Biologi è arrivato in uno scambio di battute in sala stampa, di fronte all’idea di un eventuale protocollo da stipularsi tra le parti. Il tutto dopo le parole di mons. Delpini sulla “dimensione corporea che non andrebbe vissuta come impedimento, prigione e imbarazzo”.
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LE PAROLE DI MONS. DELPINI
Per il prelato, infatti: “la cura per le prestazioni fisiche, pur di raggiungere un canone estetico e di performance imposto, non deve avere, come conseguenza, il dover perdere di vista la salute del proprio corpo e quella dell’anima”. “Sport e prestazione fisica – ha argomentato Delpini – possono e devono contribuire al benessere della persona. Chi si sente a disagio nel proprio corpo è condannato ad una specie di infelicità perché non può essere come vorrebbe e non può raggiungere il suo ideale. All’opposto, la cura per la persona, il fisico e le prestazioni, dovrebbe rappresentare un contributo al benessere personale e l’eccellenza stessa delle prestazioni deve essere un contributo a stare bene non un motivo di infelicità”. Parole dall’alto significato, che hanno fatto breccia e che il presidente Rossetto ha fatto immediatamente sue.
Per il prelato, infatti: “la cura per le prestazioni fisiche, pur di raggiungere un canone estetico e di performance imposto, non deve avere, come conseguenza, il dover perdere di vista la salute del proprio corpo e quella dell’anima”. “Sport e prestazione fisica – ha argomentato Delpini – possono e devono contribuire al benessere della persona. Chi si sente a disagio nel proprio corpo è condannato ad una specie di infelicità perché non può essere come vorrebbe e non può raggiungere il suo ideale. All’opposto, la cura per la persona, il fisico e le prestazioni, dovrebbe rappresentare un contributo al benessere personale e l’eccellenza stessa delle prestazioni deve essere un contributo a stare bene non un motivo di infelicità”. Parole dall’alto significato, che hanno fatto breccia e che il presidente Rossetto ha fatto immediatamente sue.
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PROTOCOLLO: IL SI DELL’OBL
Parlando con l’arcivescovo e con il presidente del Coni, il rappresentante dei Biologi lombardi ha infatti ringraziato per “aver messo al centro dell’attenzione un problema, quello dei disturbi alimentari, che sempre più affligge la nostra società, i nostri giovani e le persone care”. Rossetto ha quindi ribadito la “disponibilità, da parte dell’Ordine dei Biologi della Lombardia, a voler partecipare alla stipula di un eventuale protocollo d’intesa tra Coni e Diocesi”, oltre che a voler fornire il necessario “supporto tecnico-scientifico essendo i Biologi parte centrale, assieme ad altre figure sanitarie, nell’elaborazione di questo tema, che si sta già portando avanti con l’allestimento di qualificati corsi di nutrizione sportiva organizzati dall’Ente e patrocinati dallo stesso Coni Lombardia”. Una “proposta, la nostra, che speriamo possa essere presto accolta” ha concluso Rossetto.
Parlando con l’arcivescovo e con il presidente del Coni, il rappresentante dei Biologi lombardi ha infatti ringraziato per “aver messo al centro dell’attenzione un problema, quello dei disturbi alimentari, che sempre più affligge la nostra società, i nostri giovani e le persone care”. Rossetto ha quindi ribadito la “disponibilità, da parte dell’Ordine dei Biologi della Lombardia, a voler partecipare alla stipula di un eventuale protocollo d’intesa tra Coni e Diocesi”, oltre che a voler fornire il necessario “supporto tecnico-scientifico essendo i Biologi parte centrale, assieme ad altre figure sanitarie, nell’elaborazione di questo tema, che si sta già portando avanti con l’allestimento di qualificati corsi di nutrizione sportiva organizzati dall’Ente e patrocinati dallo stesso Coni Lombardia”. Una “proposta, la nostra, che speriamo possa essere presto accolta” ha concluso Rossetto.
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Leggi l’articolo del quotidiano Avvenire
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