Home » Quanto vale davvero un dottorato di ricerca?

Quanto vale davvero un dottorato di ricerca?

Le parole dirompenti del Presidente Rossetto al congresso nazionale Nanoinnovation 2024. “Chi sceglie la ricerca oggi lo fa per vocazione, dobbiamo fare in modo che questa diventi una vera opportunità di lavoro!”. Tra gli altri temi affrontati, una formazione più adeguata che possa garantire sviluppi di carriera

di Ufficio Stampa
244 views

L’Ordine dei Biologi della Lombardia che rappresento con grande orgoglio, ha deciso di patrocinare per la seconda volta questo evento e porto i saluti di tutto il Consiglio che riconosce l’alto valore scientifico di questo congresso. Vorrei precisare che l’Ordine non è un’associazione, non è un sindacato, non è l’ufficio di collocamento, ma è un ente pubblico non economico, organo sussidiario dello Stato… Questo fa una bella differenza! Tutelare la categoria è uno dei nostri compiti, bene”.
“Ho sentito parlare tanto del ruolo dei ricercatori, ma questa figura è veramente valorizzata?
”. Il Presidente dell’OBL Rudy Alexander Rossetto ha esordito così alla tavola rotonda tenutasi ieri, 10 settembre, durante la prima giornata del Congresso Nazionale “Nanoinnovation 2024

Quello della valorizzazione del Biologo ricercatore è un tema fondamentale per OBL e proprio per dare maggiore importanza a questa figura è stato da poco istituito per volontà di Rossetto il Premio dedicato al Giovane Ricercatore OBL dell’anno. Quali i nodi da risolvere?

Le recenti normative e delibere dimostrano come la politica non tenga adeguatamente conto delle condizioni economiche dei ricercatori. Chi sceglie la ricerca oggi probabilmente in primis lo fa per vocazione, come se fosse una “missione”,   la decisione non è di certo economica. Il sistema presenta delle lacune, soprattutto nei concorsi e posti spesso deserti per i dottorati. Allo stesso tempo, si registrano lunghe attese per accedere alle scuole di specializzazione. Il problema nasce anche dalla disparità tra dottorato e scuola di specializzazione: pur non essendo due strade equiparabili, le differenze tra i due percorsi  e riconoscimenti non dovrebbero essere così marcate. Questa situazione pesa sulla scelta professionale di investire in un dottorato, in una specializzazione o nell’ingresso nel mondo aziendale, dove spesso le risorse per remunerare adeguatamente il Biologo ricercatore sono limitate. La scarsità di fondi, infatti, incide profondamente sulle possibilità di carriera dei giovani professionisti. La professionalità e l’importanza del ricercatore dev’essere riconosciuta, e non partiamo da questo punto abbiamo sbagliato a prescindere!, ha sottolineato Rossetto.

Progetti futuri:
“Provando a studiare progetti lancio un appello a tutte le istituzioni , aziende  e professionisti che sono interessati a collaborare per il futuro dei dottorati e dottorandi: sto mettendo a disposizione dell’OBL il mio know-out imprenditoriale costruendo un percorso formativo per insegnare come avviare una start-up e quali sono gli iter per ottenere un brevetto. Il brevetto è fondamentale e a volte non viene concesso, magari per conflitti di interesse, oppure  a volte l’azienda che ne beneficia e non l’inventore…abbiamo mai pensato che questi possano anche essere freni per il ricercatore nel esprimere il proprio “ sapere” non dando il 100% o non producendo innovazione?  Però questo riguarda tutti i settori. Tra le mission fondamentali dell’Ordine c’è quella della formazione”.

Tra le altre notizie di interesse per la figura del Biologo, emerse durante la tavola rotonda, la possibilità di un importante coinvolgimento dei Biologi nei comitati di indirizzo delle Università.

Fino a poco tempo fa, quanto era presente l’Ordine nei comitati di indirizzo universitari? post territorializzazione degli Ordini dei Biologi ho voluto fortemente il suo ingresso negli stessi che ha permesso anche alle Università che hanno ben accettato la proposta di comprendere meglio le potenzialità del mercato. È un aspetto cruciale.  In Lombardia, l’Ordine dei Biologi ha iniziato a fare passi avanti nelle università, ma non dovrebbe rimane un caso isolato. Ritengo che gli stakeholder delle Università dovrebbero includere sia soggetti pubblici sia privati, considerando non solo il contesto internazionale, ma anche quello locale, che spesso viene sottovalutato, abbiamo proposto corsi elettivi, corsi di perfezionamento, master e job orientation con le università, idee che stanno avendo un grande successo. Alla domanda perché utile? Il Presidente risponde, molti studenti universitari sono incerti sul proprio futuro: non sanno se intraprendere un dottorato, un master o altre strade, poiché manca la chiarezza sulle opportunità che li attendono. Il problema risiede nella mancanza di team organizzati in grado di supportare i ragazzi. D’altro canto, diverse grandi aziende sono alla ricerca di persone motivate, ma spesso si scontrano con una formazione non adeguata alle esigenze del mercato. La questione del lavoro, dunque, è spesso fraintesa, perché le opportunità ci sono, ma spesso manca una formazione idonea per i profili richiesti dalle aziende”, ha concluso il Presidente.

La buona notizia in tema di lavoro arriva da Atlantis, ente statistico che monitora l’occupazione, che mette al primo posto i Biologi insieme con i Matematici tra le categorie che registrano i maggiori livelli di incremento occupazionale: ben + 14%.

Articoli correlati

Lascia un commento