Il recente scambio di opinioni tra il Presidente dell’OBL, Rudy Alexander Rossetto e l’onorevole Mandelli, Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani e Presidente dell’Ordine Interprovinciale dei Farmacisti di Milano, Lodi, Monza e Brianza, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra Biologi e Farmacisti. I due Presidenti e i due Ordini sono legati da un rapporto di stima reciproca e di amicizia istituzionale. L’onorevole Mandelli ci ha tenuto particolarmente a cogliere l’invito del Presidente Rossetto e ha portato il suo saluto ai Biologi in videocollegamento, durante la tavola rotonda organizzata dall’Ordine dei Biologi della Lombardia in occasione del Congresso Nazionale Lab Italia “Le competenze multidisciplinari dei Biologi. Stato dell’arte e innovazione in laboratorio”, tenutosi 18 e 19 giugno 2024 ad Assago-Milanofiori (Mi).
“In piena emergenza Covid, l’onorevole Mandelli mi chiamò chiedendomi la disponibilità per collaborare. C’era un’estrema necessità di personale per eseguire i tamponi e mi ha fatto molto piacere che abbia chiamato noi Biologi e non altre figure, interpellandomi personalmente”, ha ricordato il Presidente Rossetto, citando poi proprio le parole di Mandelli: “‘Hai Biologi? Voglio inserire loro come figura. Su questa attività potete dare un grande contributo”. Il Presidente ha quindi sottolineato l’importanza di questa collaborazione, come ulteriore occasione per mettere le competenze del Biologo al servizio dei cittadini. “Se non facessimo noi le attività dei Biologi all’interno delle farmacie dei servizi, le farebbe sicuramente qualcun altro, altre figure sanitarie! Quindi, ai Biologi il lavoro dei Biologi, ovunque essi vengano erogati”.
Dal confronto con Mandelli è emersa l’esigenza di creare un modello di collaborazione tra i Biologi e FOFI e come già discusso con Federfarma, una sorta di “modello Lombardia” che facesse da “ariete” per tutti gli altri.
L’onorevole Mandelli ha riflettuto sulle lezioni apprese durante la pandemia, sottolineando quanto sia importante non dimenticare i sacrifici fatti e capitalizzare l’esperienza per migliorare il sistema sanitario. “Abbiamo tutti patito il Covid in maniera importante nel nostro Paese, e da quella esperienza dobbiamo trarre insegnamenti che non possiamo permetterci di ignorare, se non vogliamo vanificare quei sacrifici“, ha affermato.
Poi ha evidenziato l’importanza di una collaborazione crescente tra le professioni sanitarie, per tradurre progetti come il DM 77/22 in realtà concrete. “Abbiamo tracciato le linee di una collaborazione a vantaggio dei servizi per il cittadino, ma c’è ancora tanta strada da fare per trasformare le parole in fatti quotidiani“.
Ha poi richiamato l’attenzione sulle sfide del futuro, evidenziando come l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie cambieranno profondamente le professioni sanitarie. “Tutto il mondo sta cambiando. Ciò a cui stiamo assistendo è solamente l’alba di una situazione nuova che presto avremo davvero della capacità di valutare. Sto pensando alla grande innovazione tecnologica che stiamo vivendo, a quanto l’intelligenza artificiale cambierà i rapporti con le professioni, a quanto sarà importante la produzione di mRNA, che ha cambiato la storia dei vaccini e che si appresta a cambiare la storia della medicina mondiale. Di tutte queste novità non possiamo certo ragionare guardando continuamente nello specchietto retrovisore, dobbiamo essere in grado di vedere quello che sta succedendo, perché? Come Darwin ci ha insegnato, il più forte è colui che riesce a vincere la sfida della competitività. Queste sfide le possiamo vincere camminando a braccetto”, ha detto il Presidente Mandelli. “Stiamo vivendo un momento delicatissimo. Dopo la pandemia, molti giovani si sono accorti che le professioni sanitarie richiedono parecchio sacrificio. Il mondo della sanità è un mondo a disposizione dei cittadini, con necessità di salute che si stanno ampliando. In questo senso io credo che sia importante ragionare in una maniera comune. Le vocazioni sono molto in crisi”, ha aggiunto.
Forte il messaggio ai giovani che si affacciano a una carriera sanitaria oggi, invitati a non avere paura del cambiamento. “Nel 2005 la Federazione ha progettato la farmacia di servizi, che ha originato un cambiamento forte della nostra professione. Ci siamo reinventati un ruolo di fronte a una necessità di essere più presenti sul territorio, pur rimanendo anche i dispensatori dei farmaci. Abbiamo avuto la volontà e la forza di metterci in cammino per cambiare. L’abbiamo fatto con grande lungimiranza, anche quando forse qualcuno pensava che fosse un salto nel buio, un’evoluzione troppo forte. Ora invece ci troviamo pronti in una circostanza difficile come quella che sta attraversando il Paese. Ecco, io credo che come ha detto il Presidente Rossetto esista la necessità di ragionare insieme su come poter svolgere la professione in uno scenario che sta cambiando. L’appello che io faccio a voi Biologi, che è l’appello che faccio ai nostri Farmacisti è di non avere paura a mettersi in cammino, perché la paura del cambiamento paralizza, non fa reggere bene la situazione, non permette di avere lucidità e proprietà per progettare un futuro per le generazioni. Io vorrei che Farmacisti, Biologi, Medici e Infermieri avessero in questo momento la lucidità per capire che le cose stanno cambiando e che il futuro è saldamente nelle nostre mani, se lavoriamo tutti insieme verso lo stesso obiettivo”, ha concluso Andrea Mandelli.
Un messaggio in piena sintonia con le parole più volte espresse dal Presidente Rossetto, che ha rinnovato la sua stima e la volontà di continuare a collaborare per valorizzare sempre di più la figura del Biologo anche all’interno della farmacia dei servizi.