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Biologi e laboratori di analisi: sfide normative e opportunità future

Alla tavola rotonda organizzata dall’Ordine dei Biologi della Lombardia in occasione del Congresso Nazionale LAB Italia, esperti e direttori di laboratorio hanno discusso delle problematiche e nuove leggi che riguardano la professione, delineando le prospettive per il futuro del Biologo.

di Ufficio Stampa
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Durante la tavola rotonda organizzata dall’Ordine dei Biologi della Lombardia in occasione del Congresso Nazionale Lab Italia intitolato “Le competenze multidisciplinari dei Biologi. Stato dell’arte e innovazione in laboratorio”, tenutosi 18 e 19 giugno 2024 ad Assago-Milanofiori (MI), il Presidente Rudy Alexander Rossetto e l’avvocato Mario Ponari hanno moderato una discussione approfondita sul futuro dei laboratori di analisi.

L’evento ha riunito intorno allo stesso tavolo figure di spicco del settore, tra cui microbiologi, genetisti e direttori di laboratori di spicco, sia pubblici che privati. Tra gli ospiti, la dott.ssa Alessandra Colì (Microbiologa responsabile del laboratorio di analisi Beccaria), la dott.ssa Galietta Annamaria (Biologa responsabile di studi clinici e di business development), la dott.ssa Cristina Kullmann (Biologa e direttore di laboratorio), la dott.ssa Cristina Lapucci (Biologa e direttore di laboratorio di patologia clinica, microbiologia e virologia), la dott.ssa Milena Lodola (Genetista, direttore sanitario di laboratorio), il dott. Matteo Stocco (direttore generale dell’IRCCS Policlinico di Milano), e il presidente della FNOB Vincenzo d’Anna.

Il Presidente Rossetto ha aperto il dibattito lodando la competenza dei partecipanti e sollevando importanti questioni riguardanti i DGR 7044 e 2444. Il tema di partenza è stata la discrepanza tra i dati ufficiali e la realtà nei laboratori. “Il numero di Biologi che lavorano nei laboratori in Lombardia mi sembra sottostimato. Ho ricevuto molte segnalazioni di laboratori che hanno ridotto il personale o hanno cambiato la loro mansione, mi chiedo perché? Forse per poca chiarezza o per paura di interventi di controllo?, mi hanno raccontato che alcuni hanno addirittura demansionato o licenziato i colleghi, nonostante i quattro anni di tempo per adeguarsi alla normativa che erano stati concessi all’uscita della DGR 7044. Questo ha portato a una serie di cambiamenti di carriera per molti professionisti. Alcuni Biologi sono inquadrati con un contratto differente, ho ricevuto anche queste informazioni dai colleghi su questo argomento, che ahimè non è di competenza dell’ordine. La normativa DGR 7044 ha creato difficoltà pratiche e legali, andando contro i principi giurisprudenziali consolidati. Diverse testimonianze hanno evidenziato come la legge abbia spinto alcuni Biologi a iscriversi alla scuola di specializzazione, mentre altri hanno visto la loro carriera compromessa cambiando indirizzi o addirittura a spingersi a lavorare nella vicina Svizzera”. 

Regione Lombardia non possiamo dire che non ha ascoltato le mie istanze”, rimarca il Presidente Rossetto, partendo dal numero dei posti in scuola di specializzazione, sempre più che raddoppiati, oppure dalle borse di studio, che il Presidente chiese a Regione dando l’idea di spostare le borse dei colleghi medici che andavano deserti e vista di buon grado, tanto che ha portato allo spostamento di 1,6 milioni a favore della causa, ed in ultimo la richiesta di innalzamento “scalino” di anni che il presidente Rossetto aveva chiesto a Regione, utile per adeguarsi dato che i posti seppur raddoppiati nelle scuole di specialità non sono comunque sufficienti ma anche perché moltissimi colleghi e colleghi erano ad un passo dal pensionamento e sarebbe stato impensabile una loro iscrizione e frequenza per tot anni alla scuola di specialità. Anche quest’ultima sembra sia stata recepita proprio con emissione della DGR 2444 ( link articolo ) che sposta di fatto la data di tale adeguamento al 2031.

L’Avvocato Mario Ponari ha sottolineato l’importanza di rispettare i diritti acquisiti dai Biologi, che devono essere tutelati nonostante le nuove normative ed ha manifestato la sua preoccupazione riguardo alla proroga fino al 2031 per il requisito della specializzazione, considerata solo un rinvio del problema, che potrebbe comunque gravare sulle generazioni future.

La dottoressa Kullmann, direttore di un laboratorio multisito in Lombardia con circa 70 Biologi nell’organico, ha manifestato il suo disappunto per le recenti normative. Kulmann ha spiegato che, sebbene la normativa non imponesse l’eliminazione immediata delle figure professionali senza titolo, molti laboratori hanno dovuto affrontare questa sfida. Tuttavia, la sua struttura è stata relativamente fortunata grazie a un turnover avvenuto durante la pandemia, che ha facilitato la gestione della situazione.

Il Presidente Rossetto ha riportato di un suo recente incontro con il Direttore Generale della Regione Lombardia, Massimo Giupponi,  durante il quale ha sollevato le questioni cruciali rimaste senza risposta. Rossetto ha anche evidenziato che seppur sia un successo significativo: l’ottenimento di borse di studio per Biologi,queste borse copriranno solo 14 posti, però è un risultato storico e un buon inizio. Vi sono ancora diverse sfide da affrontare, come mantenere il posto di lavoro per chi frequenta la scuola di specializzazione”, ad esempio, la 2444 sembra non si applichi alla nuove assunzioni, quindi tiene i colleghi senza specializzazione in una situazione difficile se volessero continuare nella loro attività di analisti di laboratorio ma in un’altra struttura lavorativa. 

Cristina Lapucci, direttrice di un laboratorio privato accreditato, ha condiviso la sua esperienza, affermando che la normativa 7044 e le sue modifiche hanno generato panico, ma hanno anche spinto il settore a riorganizzarsi. La dott.ssa Lapucci ha visto nelle normative un’opportunità per chiarire finalmente il ruolo del Biologo laboratorista e ha auspicato che si arrivi a una chiara definizione delle competenze.

La dott.ssa Milena Lodola, Biologa specializzata in genetica medica e direttrice di laboratori a Milano, ha visto nella normativa un’opportunità per innalzare il livello professionale. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per la disponibilità di Biologi specializzati per ruoli dirigenziali.

Il Presidente Rossetto si è detto d’accordo sull’importanza di elevare il livello professionale, preso atto dei costi per assumere Biologi specializzati, ha sollevato il problema che avrebbe il sistema sanitario se tutti i Biologi analisti di laboratorio diventassero dirigenti, aggiungendo che molti di loro non vogliono diventare dirigenti per poter continuare a fare gli analisti di laboratorio, cosa peraltro concessa loro negli ultimi 20 anni anche in Lombardia e da sempre in Italia.

Il Direttore Generale del Policlinico di Milano, Matteo Stocco, ha offerto una prospettiva utile, indicando che le strutture pubbliche hanno ancora ampie opportunità per i Biologi. Ha suggerito di concentrarsi su come adattarsi alle nuove tecnologie e opportunità future piuttosto che su questioni minori come i tamponi. 

Vincenzo d’Anna, Presidente della Federazione Nazionale degli ordini dei Biologi, ha concluso il dibattito sottolineando il potenziale della Biologia come scienza del futuro. Ha esortato la categoria a esplorare le proprie opportunità uniche, piuttosto che imitare i medici. Inoltre, sottolineando l’assenza di molti colleghi al congresso, ha invitato a prendere parte alle attività organizzate dall’Ordine, specialmente alle iniziative fondamentali come questo Stato dell’Arte sull’innovazione in laboratorio, un appuntamento di grande rilievo che non si vedeva da vent’anni. Molti i complimenti del Presidente D’Anna per l’eccellente lavoro svolto dall’Ordine Lombardo con l’organizzazione di LAB Italia.  

La Tavola Rotonda ha messo in luce le difficoltà attuali nel settore dei laboratori di analisi, le conseguenze delle recenti normative e l’importanza di un dialogo continuo per proteggere i diritti dei Biologi e migliorare le condizioni di lavoro nel settore. Il Presidente Rossetto ha ringraziato tutti i partecipanti e ha annunciato che l’incontro annuale con l’Ordine dei Biologi Lombardia che si tiene in occasione di LAB Italia diventerà un evento stabile e importante. 

Il prossimo appuntamento è fissato per il 17-18 giugno 2025, con l’obiettivo di continuare il dialogo e l’aggiornamento su temi cruciali per il settore.

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