Questa sera, venerdì 8 novembre presso l’ Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli a Milano, si terrà la Notte Blu dei Biologi lombardi, un evento dedicato ai professionisti del settore che vedrà la partecipazione di esperti e personalità di spicco per discutere dello Stato dell’arte e delle Prospettive Future della Sanità lombarda. Ospite d’onore, la campionessa mondiale di karate, atleta dell’esercito, Sara Cardin, una figura che incarna disciplina, determinazione e impegno.
La partecipazione della campionessa, voluta fortemente dal presidente dell’OBL, Rudy Alexander Rossetto, dà un valore simbolico alla serata: “Il suo percorso rappresenta l’eccellenza italiana nel campo sportivo e militare, ma è anche un esempio per chi opera nella sanità e nella ricerca scientifica”, spiega il Presidente. Durante il suo intervento, la campionessa condividerà con il pubblico i valori che hanno guidato il suo cammino, sottolineando come il rigore, la perseveranza e il rispetto siano fondamentali sia nello sport sia nelle professioni legate alla salute.
La serata sarà anche un’occasione per i Biologi lombardi di confrontarsi su alcune delle sfide cruciali che il settore sanitario sta affrontando. Tra i temi discussi: le innovazioni tecnologiche e le nuove frontiere della biomedicina.
Per questo la presenza di Sara Cardin porterà anche la visione di particolare attenzione rivolta alla necessità di un approccio integrato e multidisciplinare, in cui competenze scientifiche e umane si combinino per rispondere alle nuove esigenze della popolazione e sul tema della prevenzione e salute sulla nutrizione.
In questo contesto, l’esempio della campionessa evidenzierà l’importanza dell’impegno continuo e della capacità di adattamento alle nuove sfide.
La campionessa spiega: “L’eccellenza si raggiunge solo se c’è una forte motivazione. Serve passione, sacrificio, dedizione, studio, visione, fatica, e perseveranza. Serve un team di professionisti di fiducia a cui affidarsi e che sappiano lavorare in sinergia per un unico obiettivo. Tocca spingere il motore sempre al limite, mantenendo quel delicato equilibrio tra il raggiungimento dell’obiettivo e il rispetto della persona“.
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