La Procura di Pistoia ha disposto il rinvio a giudizio per S.F., un imprenditore toscano accusato di aver fondato false Università e rilasciato diplomi professionali fittizi per attività di competenza dei Biologi. L’indagine, avviata nel 2021 su denuncia dell’allora Ordine Nazionale dei Biologi (oggi Fnob), presieduto dal Dott. Vincenzo D’Anna, si basa sulla segnalazione di alcuni iscritti, riguardante presunti corsi online che rilasciavano falsi diplomi e lauree con diciture ingannevoli come L-26 e LM-61. Questi titoli falsi permettono l’iscrizione a un fantomatico “Registro professionale Nazionale dei consulenti del benessere (REIP)”, consentendo l’esercizio di attività riservate alla figura del Biologo.
Le Università segnalate sono l’“Università Popolare in Scienze della Nutrizione (UPSN)”, l’“Università Popolare in Scienze della Salute e Nutrizione (UPSSN)”, l’“Università Popolare degli Studi di Firenze” (UniFirenze), con sede a Empoli, e l’“Università Telematica Leonardo Da Vinci”, in Svizzera. Nessuna di queste risulta riconosciuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
La denuncia, presentata dal Dott. D’Anna, riguardava reati quali truffa e rilascio di titoli nulli, portando all’apertura dell’inchiesta. Le indagini condotte dai Nas territorialmente competenti hanno confermato che negli anni le istituzioni coinvolte hanno emesso decine di titoli e lauree non riconosciute in Italia.
L’Ordine Nazionale dei Biologi ha denunciato il caso anche al Ministero della Salute e al Ministero dell’Università e della Ricerca, sottolineando che, per esercitare la professione di Biologo, è necessario ottenere una laurea riconosciuta e superare l’esame di Stato, obbligatorio per l’iscrizione all’albo professionale. Grazie all’impegno dell’ufficio antiabusivismo dell’Ordine, sono stati avviati circa un centinaio di procedimenti penali, con 80 tuttora in corso.
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