Lo scorso venerdì, 8 novembre 2024, all’Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli, si è svolta la seconda edizione della Notte Blu dei Biologi, organizzata dall’Ordine dei Biologi della Lombardia insieme con il Consiglio Regionale. Alla serata sono intervenuti importanti ospiti istituzionali per portare il loro contributo in merito alle tematiche legate alla ricerca e alla salute. Molti gli esponenti dell’Esercito Italiano.
Il massimo esponente per l’Esercito Italiano della serata, il Generale di Brigata Carmine Sepe, che ha portato i saluti dal suo capo di stato maggiore dell’Esercito, il Generale Carmine Masiello, del Generale di Corpo d’Armata dell’Esercito Italiano Gaetano Zauner e del Generale di Divisione Rodolfo Sganga.
Interpellato sul suo messaggio “strategico” per i Biologi alla Notte Blu, ha spiegato come l’Esercito si trovi nel pieno di una rivoluzione negli affari militari, superando una narrativa tradizionalmente legata al concetto di guerra. «Per raggiungere una resilienza effettiva, è necessario un percorso di preparazione in sinergia con l’Ordine dei Biologi della Lombardia e con altri Ordini, che consente di essere competitivi e pronti ad affrontare le sfide del futuro».
Il Comandante dell’Esercito Italiano in Lombardia ha parlato del concetto di “operatio”, un termine che unisce opera e azione. Da pochi mesi al comando in una regione che corre e si evolve rapidamente, il Comandante ha voluto sottolineare come il servizio allo Stato sia parte di un progetto che intreccia vita e morte. «Occorre il coraggio di ammettere che, nonostante amiamo la pace, ci siamo risvegliati in un mondo dove la guerra è tornata», ha dichiarato, aggiungendo la necessità di riscoprire fiducia e stima nel proprio Paese, fare squadra e chiedere il supporto necessario per difenderlo «Salus rei publicae, suprema lex esto, la salvezza dello Stato deve essere la legge suprema», ha detto.
Poi, rivolgendosi ai Biologi presenti, ha affermato: «Voi siete le sentinelle di questo sistema, difendendo la salute e l’ambiente, difendete il Belpaese. L’Esercito, come specchio della società, condivide con voi l’obiettivo di preservare una salute mentale duratura per i più anziani, per una comunità forte e coesa». Il Presidente Rudy Alexander Rossetto ha poi aggiunto, rivisitando quanto detto da alcuni militari preparati alla guerra: «Più siamo preparati alla guerra, più possibilità abbiamo di preservare la pace! Si vis pacem, para bellum, se vuoi la pace prepara la guerra. Ci impegniamo ogni giorno a condurre operazioni a sostegno della pace».
Il Presidente Rossetto, inoltre, ha avuto uno scambio di visioni con il Generale Sepe, su alcune opportunità per l’esercito, proposte anche al vicepremier Tajani (l’inserimento del Biologo nell’EI) e in attesa di valutazione dello Stato Maggiore, con la speranza che si possa contribuire alla formazione dei Militari su quanti più campi biologici, creando nuove specifiche competenze. Avvalendosi dei Biologi nella formazione dedicata nelle accademie Ufficiali, nelle missioni in condizioni estreme sia per la formazione in campo nutrizionale che anche nel settore ambiente vedi a mo’ d’esempio nella realizzazione di “campi militari speciali”. In diversi ambiti della formazione e della prevenzione, all’interno dei nuclei di addestramento specifico e del gruppo sportivo. Obiettivo del progetto: sviluppare percorsi formativi e addestrativi specifici nell’ambito, mansioni e carriera dei Soldati.
Il Generale Sepe conclude esponendo «le capacità dell’esercito Italiano di oggi, di mantenersi attivi e pronti nell’intercettare ogni processo di innovazione tecnologica, addentrandosi ogni giorno, con rigore e durezza, per garantire una prontezza operativa, fisica, mentale e professionale, in ogni momento e soprattutto guardando a quei valori etico morali peculiari del nostro essere soldati».
«Valori perenni cui non è possibile rinunciare, ma su cui è necessario che i tanti giovani che intendono servire il Paese, indossando l’uniforme dell’istituzione militare più antica d’Italia, continuino a formarsi. È proprio per quei valori che giuriamo fedeltà alla nostra Repubblica».
Il Presidente Rossetto ha aggiunto: «credo fermamente che l’Esercito Italiano possa essere innovativo e trainante, senza dover necessariamente guardare a modelli internazionali, ma diventando un esempio di eccellenza per tutti gli Stati».