Biologi e cosmesi: un connubio all’apparenza inusuale che apre nuove prospettive per la professione. A tal proposito sono stati istituiti dall’Ordine dei Biologi i nomi dei primi referenti e i coordinatori dei Comitati Tecnici specifici (CTS). Tra questi gruppi di lavoro il CTS Industria Farmaceutica e Cosmetologia.
I Comitati Tecnico Specifici (CTS) sono gruppi di lavoro dedicati a specifiche aree tematiche, con l’importante compito di fornire consulenza, confronto e supporto tecnico. Operano in ambiti diversi, tra cui laboratorio biosanitario, ambiente, nutrizione, genetica e applicazioni tecnologiche, istruzione e formazione scolastica, One Health e benessere animale, beni culturali, settore forense, industria farmaceutica, cosmetologia, farmacologia, Grant Office e altre discipline. Ciascun comitato si occupa inoltre di ricerca, sviluppo tecnologico, attività di osservatorio, normativa regionale e partecipazione a bandi.
Cosa fanno i Biologi nel campo dell’industria farmaceutica e della cosmetologia? E quali sono le potenzialità del Biologo in questo settore per i prossimi anni?
A queste domande hanno risposto i due referenti del CTS Industria Farmaceutica e Cosmetologia, la dott.ssa Biancamaria Mancini e il dott. Alessandro Colletti.
Biancamaria Mancini: «Le potenzialità dei Biologi nel settore farmaceutico e cosmetologico sono molteplici. Parliamo di due settori che sono dei “colossi”, due ambiti enormi, sia nel mercato che nella vita di ognuno di noi», ha affermato. «Se pensiamo che l’industria cosmetologica è cresciuta nell’ultimo anno del 10,5% del fatturato, capiamo perché tante figure siano richieste in quest’ambito. Il ruolo dei Biologi è in prima linea su tutta la filiera dell’industria cosmetologica, dalla ricerca delle materie prime al controllo qualità, la ricerca e sviluppo, ma parliamo anche della consulenza in cosmetologia, così come nel regolatorio e nella comunicazione scientifica e nel marketing. Sono tutte competenze in cui il Biologo eccelle; c’è una connessione tra l’ambito biologico, lo stile di vita, la nutrizione e il biologo può essere anche un coordinatore all’interno di un team multidisciplinare. In questo ambito cosmetologico, inoltre, c’è un nuovo settore che sta crescendo esponenzialmente, ovvero l’industria tricologica: il Biologo è la figura di eccellenza proprio nell’analisi tricologica e nella consulenza». In questo, il CTS promuove la formazione e l’informazione per quelli che sono i ruoli aperti in quest’ambito. Formare vuol dire dare competenze, c’è bisogno di Biologi ma anche di Biologi competenti e questo si ottiene sul campo e con una formazione mirata. In più, bisogna informare, cioè dare anche le linee guida e le indicazioni di come arrivare a certi obiettivi.
Il Presidente Rossetto ha organizzato il primo corso in Italia dedicato al tema “Il Biologo Tricologo“. Il percorso, articolato in tre livelli, ha riscosso un grande successo e, nel 2025, sarà disponibile per tutti gli iscritti nell’area FAD dell’Ordine dei Biologi della Lombardia. Allo stesso modo, anche il corso di cosmetologia di primo livello, recentemente concluso in modalità residenziale presso la sede di Assago, sarà presto accessibile online.
«Nell’industria farmaceutica il Biologo avrà sempre più richieste perché è stato stimato che nel 2030 l’80% dei farmaci sarà biotech, quindi il Biologo sarà sempre più richiesto. Sarà così anche nella consulenza, per un approccio sempre più personalizzato anche sulla genomica e sulle caratteristiche individuali», conclude la dottoressa Mancini.
Alessandro Colletti, ha detto: «Il ruolo del Biologo nell’industria farmaceutica sta assumendo una rilevanza sempre più marcata! Basti pensare che ormai da diversi anni i Biologi sono coinvolti in attività di ricerca e sviluppo di nuovi farmaci e cosmetici innovativi, per lo più atti alla prevenzione di malattie cronico-degenerative che rappresentano la principale causa di mortalità e disabilità nei Paesi sviluppati». Colletti sottolinea inoltre che il Biologo svolge un ruolo chiave nella valutazione della sicurezza e dell’efficacia di alcuni trattamenti cosmetici, studiando eventuali effetti sensibilizzanti piuttosto che irritanti per esempio la cute, valutando l’efficacia funzionale dei principi attivi, per esempio un’azione migliorativa della texture, piuttosto che un’azione migliorativa dell’idratazione cutanea o un’azione anti-aging o ancora un’azione anti-infiammatoria. Ci sono poi altre attività che il Biologo può svolgere e all’interno delle quali può ritagliarsi degli spazi importanti. Per esempio, lo studio più legato alla fisiologia della pelle, quindi le patologie cutanee e dermatologiche e i processi fisiopatologici che producono invecchiamento e infiammazione cutanea, fino all’ambito formulativo di preparazioni cosmetiche personalizzate. «Il successo di un trattamento cosmeceutico non dipende esclusivamente dalla scelta corretta del principio attivo, degli attivi funzionali, ma molto dipende anche dalle strategie formulative atte a garantire l’ottimizzazione dell’azione dell’attivo funzionale, per cui sicuramente nell’ambito cosmeceutico ci sono diverse prospettive per la figura del Biologo, sicuramente una cosmetica personalizzata, una cosmetica basata anche su quello che è il concetto dell’economia circolare, della circular economy, magari partendo e poggiando anche su un cosiddetto zero waste approach, quindi con attivi funzionali estratti per esempio da materiali o da estratti vegetali di scarto, così come la ricerca di una cosmetica biotecnologica, cioè conoscere l’utilizzo di tecnologie come per esempio la fermentazione microbica e la sintesi enzimatica per produrre attivi sempre più ecosostenibili», ha detto il dott. Colletti.
Per quanto riguarda invece l’industria farmaceutica, anche in questo ambito la figura del Biologo sta diventando sempre più importante in collaborazione con le altre figure sanitarie, quindi il medico specialista, il farmacista e soprattutto in un’ottica di attività di ricerca, preclinica, laddove vengano studiati i meccanismi farmacodinamici e la farmacocinetica di alcuni principi attivi. È sempre più richiesta anche la figura del Biologo farmacologo che si occupa di ricerca preclinica, lo sviluppo di nuovi farmaci come per esempio i farmaci biologici che sono i farmaci del XXI secolo, i test tossicologici, così come lo studio della cosiddetta farmacogenomica e soprattutto il mondo della qualità, i cosiddetti controlli di qualità relativi al mondo farmaco, ma anche per esempio al mondo integratore, al mondo food, al mondo alimenti, tutto ciò che riguarda la supplementazione sia di grado food sia di grado pharma e anche in questo caso nell’industria farmaceutica abbiamo diverse prospettive future. Fornire nei prossimi anni terapie avanzate, sempre più personalizzate, mirate al fine di prevenire molte malattie cronico degenerative come le malattie oncologiche, le malattie neurodegenerative, le malattie cardiovascolari, lo sviluppo di farmaci sostenibili, anche avvalendosi di nuovi processi di automazione e l’utilizzo crescente, per esempio, dell’intelligenza artificiale per sviluppare nuovi farmaci ed ottimizzare anche le risorse identificando le molecole più promettenti.
Uno spazio importante sarà dedicato anche al mondo riguardante la tricologia con tutto ciò che concerne lo studio del cuoio capelluto e dei capelli, lo sviluppo di prodotti tricologici, l’analisi molecolare dei processi genetici e ormonali legati alla caduta dei capelli, così come chiaramente le terapie rigenerative piuttosto che le terapie personalizzate rivolte al paziente finale. Per cui è un settore sicuramente florido, un settore in cui la figura del Biologo è estremamente importante sia nell’ambito prettamente farmaceutico dell’industria farmaceutica sia nell’ambito più prettamente cosmetologico.
Il Presidente Rossetto ha ringraziato tutti i presenti alla riunione. «È importante essere qui oggi tutti insieme per far vedere che siamo una squadra, un gruppo. Il vostro ruolo sulle vostre competenze specifiche è importantissimo. Oggi siete in cento, ma abbiamo ricevuto 400 candidature e abbiamo valutato tutti i curricula. Questa grande partecipazione ci riempie di orgoglio», ha detto.
MEMBRI CTS:
Federico D’Amico, Franco Gatti, Pamela D’Amico, Federica Grimaudo, Giovanna Sartor, Francesca Caccuri, Simona Baldassa