La nutrizione sportiva è un campo in continua evoluzione, dove la figura del Biologo gioca un ruolo fondamentale. In un’epoca in cui l’attività fisica e la salute sono al centro dell’attenzione, la consulenza nutrizionale si rivela sempre più cruciale per il benessere e la performance. Il dott. Gian Mario Migliaccio, referente del CTS per la Nutrizione Sportiva, ha illustrato i principali ambiti in cui i Biologi possono fare la differenza, evidenziando le opportunità di crescita per questa professione nei prossimi anni.
Cosa fanno i Biologi nel campo della Nutrizione Sportiva? E quali sono le potenzialità della nostra figura in questo settore per i prossimi anni?
«Il ruolo del Biologo nella nutrizione occupa due aree importanti», ha introdotto il dott. Migliaccio. «In primis, si parla di abbinamento, quindi dell’aderenza della nutrizione a chi è in piena attività, quindi comunque svolge attività fisica nel rispetto delle linee guida internazionali, almeno tre volte alla settimana con attività prevalentemente sul regime aerobico e due volte alla settimana sull’area anaerobica. In quel caso, la nutrizione è importante perché deve abbinare ad una persona che ha una vita attiva e non sedentaria e quindi contribuire al miglioramento del benessere. La seconda attività della nutrizione sportiva riguarda la performance, quando il nutrizionista ha come utente un atleta, che può essere anche un master, ma comunque svolge attività agonistica: un paziente che si allena in modo costante ed è orientato verso le prestazioni. In quel caso, la nutrizione assume un ruolo diverso, quindi non è solo finalizzata al mantenimento della salute o al miglioramento dello stato di salute, ma deve perseguire il miglioramento della prestazione, quindi bisogna utilizzare la nutrizione sportiva massimizzando gli adattamenti fisiologici».
Alessio Deplanu, membro CTS, afferma: «Il Biologo nutrizionista in campo sportivo potrebbe essere integrato tra le varie figure sanitarie per creare un prodotto sicuramente ottimale sia per gli atleti sia in altri campi, per esempio nelle forze armate, dove sarebbe fondamentale avere anche il Biologo nutrizionista nell’equipe sanitaria per potenziare le capacità del soldato stesso e per riuscire a garantire una migliore efficienza e operatività».
Gamal Soliman, membro CTS, aggiunge: «La figura del Biologo nutrizionista in campo sportivo è importante in diversi ambiti, per esempio per l’utente privato che decide di mettersi in forma attraverso la dieta, perseguendo un miglioramento della massa muscolare o della composizione corporea. Per quanto riguarda gli agonisti o i professionisti, il nostro ruolo diventa sempre più importante perché bisogna supportare chiaramente l’atleta dal punto di vista energetico, del recupero, della prestazione, della performance, periodizzando l’approccio nutrizionale nel pre-season o in altre situazioni e momenti della stagione, ma anche supportarlo nelle fasi di gara piuttosto che nell’off-season come recupero. Quindi è molto importante conoscere lo sport in questione e anche saper comunicare con l’atleta soprattutto se è un atleta professionista».
Il settore della nutrizione sportiva rappresenta una delle aree con maggiori opportunità di sviluppo per i Biologi, sia nell’ambito del benessere sia della performance agonistica. Come sottolineato dal dott. Gian Mario Migliaccio, il Biologo Nutrizionista ha il compito di fornire supporto nutrizionale su misura per migliorare la qualità della vita di chi pratica attività fisica e per ottimizzare le prestazioni di atleti professionisti o amatoriali. Con l’evoluzione dei paradigmi relativi alla salute e allo sport, il ruolo del Biologo nella nutrizione sportiva si rafforza, rappresentando una risorsa imprescindibile per un futuro sempre più orientato al benessere e alle prestazioni ottimali.
Alessandro Colletti, membro CTS, ha detto: «La figura del Biologo che si occupa di nutrizione sportiva non può prescindere dalla conoscenza dei macfarmacodinamici e farmacocineticiutrienti, ma anche dei nutraceutici e dei supplementi alimentari. A tal proposito, se necessario, il Biologo deve saper indicare all’atleta – sia d’élite, sia dilettante – l’utilizzo di supplementi e integratori alimentari al fine di favorire la sua pratica sportiva, laddove è possibile migliorare la performance e/o migliorare il recupero. In questo contesto, il Biologo che si occupa di nutrizione a tutto tondo, e nello specifico di nutrizione sportiva, deve saper conoscere quelli che sono i profili farmacodinamici e farmacocinetici dei supplementi alimentari e quindi saper individuare eventuali interazioni con altri supplementi, alimenti o terapie farmacologiche che lo sportivo sta assumendo e con questo bisogna saper conoscere e conseguentemente ottimizzare l’integrazione sulla base della pratica sportiva e sulla base di quello che è il piano alimentare ed eventuali terapie associate».
MEMBRI CTS:
Alessandro Colletti, Ibrahim Gamal Soliman, Alessio Deplanu
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