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Vincenzo D’Anna sulla Manovra: “bene per l’apertura sulla borsa di studio agli specializzandi non medici. È un buon primo passo”

Il Senatore, presidente della Federazione degli Ordini Nazionali dei Biologi, esprime plauso in merito alla borsa di studio anche per i Biologi specializzandi, ma auspica una soluzione definitiva per sanare la disparità di trattamento tra medici e non medici

di Ufficio Stampa
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La recente approvazione di un emendamento alla Manovra, che introduce un sussidio mensile di 500 euro per gli specializzandi di area sanitaria non medica, rappresenta un passo avanti verso il riconoscimento del valore di queste figure professionali. Il senatore Vincenzo D’Anna, presidente della Federazione degli Ordini Nazionali dei Biologi (FNOB), lo scorso 13 dicembre, ha accolto positivamente l’iniziativa, lodando in una nota stampa l’impegno dell’on. Marta Schifone per aver firmato l’emendamento. Allo stesso tempo, D’Anna ha evidenziato come la cifra proposta sia del tutto insufficiente a garantire un reale sostegno economico agli specializzandi, rischiando di trasformare quella che dovrebbe essere una misura strutturale in una semplice “mancia”.

«Grazie per la borsa agli specializzandi non medici. Ma che non resti una mancia». Con queste parole, il sen. Vincenzo D’Anna, presidente della Federazione degli Ordini Nazionali dei Biologi (FNOB), ha espresso il suo sincero apprezzamento per l’emendamento alla Manovra firmato dall’on. Marta Schifone. L’emendamento prevede un sussidio mensile di 500 euro destinato agli specializzandi di area sanitaria non medica, una misura attesa da tempo per colmare una disparità storica.

«È a lei e a quanti sostengono il proposito di sanare un’antica ed odiosa disparità di trattamento che va il nostro grazie», ha dichiarato D’Anna. «I non medici, infatti – pur seguendo analoghi corsi con obbligo di frequenza come i loro colleghi medici – non godono di alcun sostegno economico da parte delle istituzioni sanitarie. Un’ingiustizia evidente, nonostante i fondi per le borse provengano dall’Unione Europea. Su questo punto, il ministro Schillaci, in un colloquio personale, mi ha già anticipato di voler intervenire per una soluzione definitiva».

Nonostante il plauso iniziale, D’Anna ha invitato alla prudenza, evidenziando che l’attuale proposta economica, seppur un primo passo positivo, risulta insufficiente: «Il segnale che arriva dalla proposta attualmente all’esame del Parlamento rappresenta solo un apprezzabile apertura. Tuttavia, la cifra ipotizzata, appena 500 euro al mese (un quarto rispetto a quelle degli specializzandi medici), appare francamente irrisoria». E ha concluso: «Occorre ricordare il noto aforisma che tra il sublime e il ridicolo non c’è che un passo. Speriamo che il governo non superi quel limite concedendo una mancia al posto di una vera borsa di studio!».

La tematica delle borse di studio per gli specializzandi non medici non è nuova all’attenzione dell’Ordine dei Biologi della Lombardia. In Lombardia, la questione è stata affrontata con determinazione, come dimostra una recente iniziativa dell’Ordine. Grazie all’intervento del Presidente, il dott. Rudy Alexander Rossetto, è stato stanziato un fondo per l’erogazione di borse di studio destinate agli studenti di area biologica. Tale progetto, unico nel suo genere, ha rappresentato un esempio virtuoso di supporto alle giovani generazioni, evidenziando la necessità di un impegno costante da parte delle istituzioni locali e nazionali per colmare le disuguaglianze ancora presenti nel sistema formativo italiano.

L’OBL ha ribadito che investire nelle competenze dei professionisti del futuro è un dovere imprescindibile per garantire un sistema sanitario equo ed efficiente. Questa visione, condivisa a livello nazionale, si unisce alle recenti sollecitazioni della FNOB, che continuerà a monitorare l’evoluzione della proposta e a promuovere il riconoscimento pieno del valore degli specializzandi non medici.

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