L’asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) sono classificate come patologie bronchiali ostruttive in quanto riducono il flusso respiratorio. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che la prima colpisce 235 milioni di persone nel mondo, di cui la maggior parte sono bambini, mentre, sempre secondo stime OMS, la BPCO colpisce 64 milioni di persone nel mondo, e sarebbe destinata ad essere la terza causa di mortalità nel 2030.
LA SITUAZIONE IN ITALIA
Dati alla mano, si stima che nel nostro Paese esistano circa tre milioni di pazienti asmatici, anche qui in costante aumento, con la patologia che ha un impatto economico considerevole sul Sistema Sanitario Nazionale. Sebbene la BPCO possa essere adeguatamente controllata attraverso la terapia, l’aderenza al trattamento è inferiore al 50% in Italia, in Europa e negli Stati Uniti, con effetti negativi sulla qualità̀ della vita dei pazienti e sulla progressione di malattia. Anche l’aderenza al trattamento dell’asma purtroppo è inferiore al 20% in Italia.
IL PROGETTO DI RICERCA
Ebbene, proprio per comprendere le difficoltà e i disagi che mettono a rischio la corretta assunzione della terapia inalatoria (con conseguenze negative sul decorso della malattia e sulla qualità di vita di chi ne soffre), aiutando, così, ad identificare quelli che potrebbero essere gli interventi più efficaci per migliorare l’esperienza di cura, il Centro di Ricerca EngageMinds HUB dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con le Associazioni Respiriamo Insieme e FederAsma e il supporto non condizionante di Chiesi Italia (filiale italiana del Gruppo Chiesi), ha varato il progetto di ricerca “Verso una migliore aderenza in asma attraverso la promozione del patient engagement“.
GLI SCOPI DELL’INIZIATIVA
Il progetto, che si avvale anche di un questionario, mira ad esplorare sistematicamente a livello nazionale ed internazionale quali sono i fattori psicologici ed emotivi che, nell’asma, impattano sull’esperienza e l’aderenza terapeutica e quali siano gli interventi maggiormente efficaci per sostenerla; il progetto mira inoltre anche a valutare i livelli di aderenza terapeutica dei pazienti italiani con asma, identificando i pazienti con scarso controllo, anche alla luce della situazione covid19 che ha fatto registrare una domanda crescente di strumenti tecnologici e comprendere se la diffusione di queste tecnologie è frutto solo dell’emergenza considerando i loro limiti e prospettive, indagando i principali fattori psico-sociali o inerenti alla patologia e la sua gestione, che possono influenzarla.
Fonte news: Università Cattolica del Sacro Cuore