Una ricerca condotta da un team di ricerca coordinato del dipartimento di Medicina veterinaria e scienze animali dell’Università Statale di Milano, pubblicata su Science of the Total Environment, delinea un quadro più chiaro sull’origine di malattie infettive derivanti dalle specie selvatiche, utile per identificare in anticipo possibili minacce per la sanità pubblica.
Analizzando le specie mammifere non autoctone presenti nella lista di interesse prioritario dell’Unione Europea, gli autori dello studio hanno identificato 345 agenti patogeni nel procione, 124 nello scoiattolo grigio e 75 nella nutria. Le analisi hanno però sottolineato che, mediamente, solo il 30% dei patogeni che potrebbero ospitare questi mammiferi risulta finora identificato. (Agonb) Etr 09:00.