È stato il teatro Brancaccio, in Roma, lo scorso 20 marzo, a fare da cornice all’incontro che ha voluto richiamare la delicatezza di un argomento di estrema importanza, a livello nazionale, per le sorti della diagnostica di laboratorio. Un momento che richiama molto da vicino la tutela della sanità e dei posti di lavoro delle categorie Ambulatoriali e Poliambulatori. A dir poco emblematico il titolo scelto per l’appuntamento: “Uno stop di un giorno per non chiudere per sempre“. Ospiti: numerose cariche istituzionali, esponenti del Parlamento e delle Regioni (come l’ex presidente della regione Lazio Renata Polverini e il senatore Maurizio Gasparri). Per l’Ordine dei Biologi della Lombardia era presente la dott.ssa, segretario del CDA, Cristiana Berlinghieri, delegata dal presidente, dott. Rudy Alexander Rossetto, impossibilitato a parteciparvi. Con lei anche il presidente dell’Ordine dei Biologi della Sicilia, dott. Alessandro Pitruzzella ed i rappresentanti di numerose associazioni di categoria tra le quali si citano ANISAP, Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti, CONFAPI, Snabilp Federbiologi e UAP (Unione Ambulatori e Poliambulatori privati). Tutti presenti per dire “no” all’adozione del nuovo Nomenclatore tariffario per le prestazioni specialistiche e ambulatoriali, che inizialmente avrebbe dovuto entrare in vigore a partire dal prossimo 1° aprile e la cui applicazione, è stato sottolineato nel corso della convention, rischierebbe di avere “gravi conseguenze economiche per circa 8mila strutture sanitarie, con la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e il concreto rischio del tracollo dell’intero sistema di assistenza pubblica”.
Lo scenario capitolino, sicuramente “concreto e operativo”, ha visto l’alternarsi di numerosi interventi e propositi istituzionali condensati nelle parole del governatore della Regione Lazio, Francesco Rocca, il quale ha annunciato, tra gli applausi, il “rinvio dell’adozione del tariffario ministeriale” al 1° gennaio 2025. Si tratta certamente di un azione subordinata al nulla osta da parte del ministro della Salute, Orazio Schillaci, che dovrà configurarsi quale prosieguo di un percorso di confronto istituzionale di natura programmatica, sul quale dovranno poi essere gettate le basi di norme e disposizioni relative al settore della diagnostica di laboratorio convenzionata.
In ogni caso, non si è trattato di un evento destinato a rimanere lettera morta, anzi, la manifestazione del 20 marzo avrà senz’altro una seguito: una sua evoluzione ed una concretizzazione degli intenti già a partire dalle prossime settimane, sulla base di quella che è stata l’autorizzazione del provvedimento per l’introduzione delle nuove tariffe di remunerazione e la stesura di un nuovo nomenclatore da parte del ministro Schillaci.
Clicca qui per scaricare l’articolo de Il Tempo
Clicca qui per scaricare il Dm rinvio tariffe